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Montagne di Libri

Torno a consigliarvi qualche buon libro dopo un periodo di assenza dettato da mille impegni lavorativi.


In queste settimane così concitate e piene ho comunque trovato modo di riflettere e di fare ordine tra le mille idee che ho in testa in questo periodo.

Come sapete sto maturando in me il desiderio di far crescere questo mio piccolo progetto perchè il potenziale lo vedo, lo sento ed ognuno di voi quotidianamente me lo conferma con piccoli gesti che per me hanno un peso ed un valore enorme.

Ecco quindi perchè oggi vi parlo dell'ultimo libro del grande alpinista Simone Moro, "I SOGNI NON SONO IN DISCESA".



Questo libro è arrivato nella mia libreria a Natale e già dal titolo ho capito che avrei trovato tante risposte tra quelle pagine, che arrivava nella mia vita nel momento ideale.


Il libro è la biografia dell'alpinista, dal primo incontro con il mondo verticale durante le vacanze con i genitori sulle Dolomiti, fino alle imprese sull'Himalaya, passando per l'amore per l'arrampicata e l'evoluzione alpinistica.

Le arrampicate e le spedizioni raccontate sono tante, dalle più note vicende come la tragedia sull'Annapurna che costò la vita all'amico alpinista Bukreev, alla nascita di solidi legami come quello che lo lega a Denis Urubko, passando per le spedizioni nel Caucaso a quelle in Patagonia, il tutto tenuto insieme da un denominatore comune: la passione che affama, la voglia di realizzare i propri sogni che ti spinge a metter testa sotto, a lavorare e lottare per vederli concretizzati.

Tra le vicende ci sono anche episodi di tentativi, di spedizioni che si sono dovute interrompere, che però non sono viste come un fallimento, ma semplicemente come un gradino necessario da salire nella scala che ci porta a raggiungere l'obiettivo.


Il titolo racchiude un messaggio fortissimo che, chi come me ama la montagcoglierena, può in pieno: "i sogni non sono in discesa", la vetta è sempre lassù, noi piccoli siamo in basso, al campo base e se davvero vogliamo arrivare lassù bisogna allenarsi, lavorare, mettersi sotto, faticare.

Dobbiamo affrontare la salita per raggiungere la cima: sarà dura certamente, magari richiederà più di un tentativo, qualche cambio di via rispetto al progetto iniziale, qualche rinuncia sicuramente, ma poi arriveremo lassù, alla croce di vetta e sarà bellissimo, ci sentiremo appagati, davanti a noi la vista che avevamo sempre e solo visto in fotografia.


Ecco, ora capite quello che sto provando in questo periodo: la salita non mi spaventa, ne ho affrontate tante e sono temprata, vedo lassù le mie "Montagne di Lana" e so che ci arriverò.

Anche il mio sogno non è in discesa, ma io ho lo zaino in spalla e gli scarponi ai piedi e non mollo di certo ora.

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