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Montagne di Libri

Come promesso torna il mio appuntamento settimanale con un libro a tema montagna che ho letto e che vi propongo, nella speranza di stuzzicare il lettore che c'è in voi.


Come avrete capito, ognuno dei libri che vi propongo occupa un posto particolare nella mia libreria per il suo significato, per quello che mi ha lasciato.

Oggi vi parlo del libro di Nives Meroi "NON TI FARO' ASPETTARE", una storia di alpinismo, ma anche e sopratutto una storia di vero amore, di rispetto e di umiltà.

Nives è una delle alpiniste più forti del mondo ed è in lizza per esser la prima donna ad arrivare in cima a tutti i 14 ottomila del pianeta. In questa "competizione" in cui si trova suo malgrado coinvolta è come sempre accompagnata da Romano, compagno di vita e di cordata: una storia di amore e di montagna che proprio lei tra queste pagine definisce come "(...) due solitudini che salgono in coppia verso la cima e lassù si ricongiungono."


A maggio 2009, ancora una volta compagni di cordata, si ritrovano ai piedi del Kangchendzonga, la terza vetta più alta della Terra, una delle più difficili da scalare: tentano la vetta, ma a pochi metri dalla cima qualcosa non va.

Romano non sta bene, non è edema, ma comunque qualcosa non va, la sua salita è più affaticata del solito e Nives se ne rende conto, trovandosi di fronte ad un bivio, deve decidere se proseguire e portarsi a casa la dodicesima vetta senza Romano, mentre lui la aspetta al campo, oppure rinunciare e scendere insieme.

La decisione non è difficile: "Non ti farò aspettare": in questa scelta secondo me sono racchiusi il vero amore ed il rispetto per la vita, che vanno oltre l'ambizione personale, oltre tutto.


Al rientro in Italia, la scoperta: il malessere di Romano è in realtà un'aplasia midollare severa.

Inizia così la scalata al loro quindicesimo ottomila, che come sempre scalano insieme, come sempre da compagni di cordata.

Le terapie non sortiscono gli effetti desiderati e Romano deve affrontare il trapianto di midollo osseo: con la stessa pazienza che proprio la montagna insegna, nonostante le difficoltà di un secondo trapianto e delle innumerevoli terapie, la cordata Benet-Meroi arriva in cima e riconquista nel 2011 la vetta del Gran Paradiso, a sancire la fine di questo doloroso atto.

Il recupero di Romano, dopo 5 anni, li porta finalmente a chiudere il cerchio e arrivati insieme in vetta al Kangchendzonga si soffermano accovacciati in un misto di gratitudine, gioia e soprattutto pace.


A questo libro sono estremamente legata ovviamente per il meraviglioso esempio di amore vero, di umiltà e di rispetto per la vita che dà, ma anche perché io ho vissuto l'esperienza se vogliamo "opposta" a quella di Romano, avendo avuto l'opportunità di donare il midollo osseo.

Nella mia veste di donatrice che ovviamente non sa chi sia la persona che sta dall'altra parte, immaginare un Romano che grazie ad un gesto per me così piccolo, ha invece una nuova possibilità di realizzare i proprio sogni, fidatevi, è una sensazione incredibile davvero.


Spero anche questa settimana di avervi dato uno spunto di lettura interessante ed ovviamente come sempre aspetto i vostri commenti.

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